Narcisismo
“Muoio di un amore che mi fa vivere”
Vorrei parlarvi di una forma d’amore, che per chi la sperimenta ha tratti estatici, è il luogo della vertigine e dell’eclissi. Una donna si sente importante, desiderabile e brillante, però nel tempo il brivido si trasforma in calvario; accanto al piacere si affianca la delusione, la tristezza, l’incoerenza e lo sfinimento.
La domanda è: chi si ha di fronte? Molto probabilmente un narciso.
La psicologia le definisce personalità narcisistiche. Abili a trasmettere l’immagine migliore di sé, creative nel reinventarsi ogni minuto. La filosofia ne ha tracciato l’archetipo: Don Giovanni, uscito dalla penna del filosofo danese Soren Kierkegaard un paio di secoli fa.
Il gioco della seduzione è un’eccitante meraviglia da cui è difficile scappare.
La fenomenologia del seduttore ruota intorno a delle costanti: si tratta di persone deboli che hanno bisogno di conferme, sono concentrate solo su se stesse, e quindi inaffidabili per una relazione matura. Anche il modus operandi è standardizzato, il seduttore narcisista ha paura di essere un oggetto nelle mani altrui e si protegge trattando gli altri come oggetti. Così evita coinvolgimenti autentici, fugge, anche quando non vorrebbe. Dietro i gesti naturali di chi sa come farsi amare si nasconde grande insoddisfazione nei confronti di se stesso: la seduzione diventa il tentativo di idealizzarsi, trovando conferme.
Amare un seduttore equivale a vivere un’altalena emotiva estenuante. A questo punto, si pone una seconda domanda: E’ possibile costruire una vera relazione con queste persone? La risposta è: dipende. Dipende da quanto il narcisismo sia pervasivo nell’individuo. Seguendo Gabbard, illustre psichiatra americano, nelle relazioni tendenzialmente sane, si possono individuare alcuni tratti fondamentali, come la preoccupazione per i sentimenti degli altri, un genuino interesse per le loro idee e la capacità di riconoscere il proprio contributo nei conflitti interpersonali. Le persone che hanno relazioni caratterizzate da queste qualità possono servirsi a volte degli altri per gratificare i propri bisogni, ma ciò si verifica in un più ampio contesto di rapporti connotati da sensibilità e interesse nei confronti delle altre persone, e non rappresenta uno stile pervasivo di porsi in relazione con gli altri. Al contrario, l’individuo con un diturbo narcisisistico pervasivo si accosta agli altri trattandoli come oggetti da usare o abbandonare a seconda dei suoi bisogni, incurante dei loro sentimenti. Gli altri non sono percepiti come persone che hanno un’esistenza separata o esigenze specifiche.
Da queste brevi indicazioni, emerge l’esistenza di un continuum che va da un narcisismo sano ad uno patologico.
Quando il narcisismo del seduttore non è pervasivo, la probabilità del successo di coppia, può giocarsi nella possibilità di essere comprensive, solide e disponibili al dialogo. Dare al seduttore un po’ della propria forza, perché abbandoni la competizione e si riveli nella sua fragilità.
Quando il seduttore è manipolativo, distruttivo, e ‘la malattia dell’amor proprio’ usando le parole di Shakespeare e pervasiva, risulta utile iniziare un percorso psicoterapeutico per comprendere cosa ci fa restare vicino ad un amore così contradditorio, dove, di fronte al bene e al male contemporaneamente, non ci si protegge allontanandosi.
Un percorso introspettivo, che passa attraverso un dolore, sì può trasformare in una vera occasione di crescita e cambiamento personale.
Dott.ssa Barbara Cecchini
Psicologa – Psicoterapeuta
Membro Internazionale Analisi Transazionale
Psicoterapia individuale
Consulenza di psicologia giuridica – Perizie psicologiche
Consulenza di coppia
Specialista in psicologia del lavoro e delle organizzazioni
Studio: Via Ascanio, 3 – 00041 Albano Laziale (RM)
mob. 339 2107856
e-mail:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.