Mindful Eating
Un metodo innovativo per cambiare il modo in cui mangiamo e sviluppare un rapporto consapevole con il cibo. Programma di 8 settimane.
Da poco rientrati dalle ferie, l’attenzione si focalizza su come siamo stati bene in vacanza e come ci siamo rilassati …..purtroppo anche a tavola! Cibo buono, sapori nuovi, pietanze saporite, ma……vediamo che dice la bilancia? 1 chilo in più o addirittura 2 chili o solo qualche etto? Il rapporto con il cibo, che è uno dei piaceri della vita, troppo spesso è conflittuale e fortemente influenzato da canoni di bellezza culturalmente condivisi, ai quali si attribuisce un’importanza eccessiva per definire, se l’immagine allo specchio del nostro corpo, è piacevole oppure no.
In contatto con il corpo, con la mente e con le emozioni
Il continuo confronto con l’immagine corporea altrui, con stereotipi sociali e soprattutto con il giudizio degli altri alimenta emozioni spiacevoli di imbarazzo, vergogna o diventa una profonda ferita che viene curata con il controllo ossessivo del cibo. Riprendere il contatto mindful (consapevole) con l’unità di corpo-mente-emozioni aiuta a spostare l’attenzione da fuori (feedback esterno) a dentro, ossia ad una connessione con ciò che sentiamo senza giudizio, così come siamo.
Capire come mangiamo: schemi ed abitudini intorno al cibo
Le nostre scelte alimentari sono influenzate dalle abitudini e dagli schemi comportamentali che abbiamo sviluppato nella nostra vita, quello che viene chiamato “condizionamento”. Impariamo che i cibi sono buoni o cattivi attraverso l’esperienza familiare e sociale. Il condizionamento sul cibo comincia appena nasciamo. Ci nutriamo del latte materno tiepido e dolce , mentre siamo in contatto con le braccia, il corpo, la pelle della mamma. E questo spiega perché la maggior parte delle persone indica come cibo consolatorio un cibo che molto spesso è bianco, dolce o cremoso: il gelato, lo zabaione, il purè di patate, il cappuccino, la panna montata, la cioccolata calda o una semplice tazza di latte tiepido. I condizionamenti sulla nostra relazione con il cibo provengono da tante influenze: la famiglia d’origine, i coetanei, la pubblicità, i film, gli usi locali. Crescere in una famiglia difficile, può significare che i pasti sono dei momenti spiacevoli. Momenti in cui si litiga, in cui c’è tensione o si respira ostilità. Momenti in cui si viene messi sotto processo per delle marachelle vere o immaginate. Momenti in cui si viene etichettati come maldestri, grassi, pelleossa o altre cose umilianti. Quando poi si diventa adulti, eventi casuali possono scatenare per associazione, nel corpo e nella mente reazioni simili a quelle vissute da bambino. Per esempio: l’adulto potrebbe reagire alla sensazione di fame come se ci fosse un pericolo. O confondere l’ansia con la fame e mangiare per alleviare i morsi della fame che sono in realtà segnali gastrointestinali di stress emotivo.
Diversi tipi di fame
I neonati ed i bambini piccoli sanno istintivamente cosa mangiare e quanto. Sono sintonizzati coi segnali del corpo che indica la fame naturale. Quando i genitori cominciano ad imboccare forzatamente il bambino per paura che non ne mangi abbastanza, questa saggezza interna comincia a confondersi. Con il Programma Mindful Eating si diventa consapevole di che cosa ci spinge a mangiare e che cos’è la fame. Questo perché ci sono diversi tipi di fame che rappresentano “esperienze” circa le sensazioni, i pensieri e le emozioni presenti nel corpo, nella mente e nel cuore. Non esiste soltanto la fame fisiologica che sentiamo quando il corpo ha bisogno di cibo, esiste anche la fame che passa attraverso i sensi, per esempio: gli occhi o il naso. Possiamo creare una possibilità di cambiamento guardando con attenzione cosa succede dentro di noi ed esplorare con curiosità la nostra esperienza con i vari tipi di fame.
Cambiare la relazione con il cibo
Mindful Eating è un programma in 8 settimane per integrare la Mindfulness nell’alimentazione ed imparare a spezzare le scelte inconsapevoli ed automatiche sul cibo. Un percorso per riscoprire una relazione gioiosa con il cibo. Seguendo una serie di esercizi, si riprende contatto con il qui ed ora, si allena la consapevolezza del momento presente e dei nostri effettivi bisogni legati al cibo e al modo in cui percepiamo noi stessi. Essere presenti a se stessi senza giudizio né critiche, è molto utile per tutti, non solo per chi ha una relazione complicata con la propria alimentazione o per chi mangia in maniera compulsiva o vuole perdere peso senza riuscirci, ma anche per chi soffre di gastrite, di reflusso gastroesofageo, di diabete o colite. Amare sé stessi cominciando dal proprio corpo è il punto da cui ripartire: dare valore alle sensazioni del corpo, alle emozioni, alle percezioni di piacere o fastidio, prima che il corpo stesso urli la propria sofferenza attraverso i sintomi.
D.ssa Rita Messa
Psicologa
Via Ascanio 3 Albano L.
Riceve su appuntamento al 3395277033
MINDFUL EATING
Percorsi individuali e di gruppo
Da Giovedì 24 ottobre ore 19:30
(contenuti come da brouchure)