Stress da rientro dalle vacanze, come affrontarlo?
Oramai l’estate è finita e con essa si sta concludendo quello che da molti è considerato il momento più bello della propria attività lavorativa: le ferie.
Secondo alcuni, Confucio avrebbe detto che se l'uomo fosse veramente libero, non trascorrerebbe neanche un giorno della propria vita lavorando.
Non fraintendetemi penso che il lavoro sia un elemento molto importante nella vita di ciascuno, specie perché contribuisce anche alla costituzione dell'identità personale adulta.
Però, allo stesso tempo, ritengo che la possibilità di riposare e avere i propri spazi sia un elemento altrettanto fondamentale nella vita di ogni essere umano.
Ecco dunque che le ferie estive spesso vengono viste come un miraggio a cui aspirare per l'intero anno, un po' come il Natale quando si è bambini.
Ma come tutte le cose a cui agogniamo, anche le ferie estive rischiano di causare poi un forte malessere nel momento in cui non le abbiamo più.
Spesso, quando siamo in vacanza, adottiamo uno stile di vita totalmente differente da quello abituale (i ritmi si allungano, abbiamo opportunità maggiori di portare avanti i nostri hobbies e le nostre passioni e riusciamo a frequentare persone che durante la quotidianità rischiano quasi di diventare degli estranei) e abbandonarlo può far nascere uno stato di malessere.
Sempre più frequentemente si è osservato come, al rientro delle ferie, si possa presentare quella che, sebbene non presente sui manuali diagnostici, viene spesso chiamata depressione post vacanze o sindrome post vacanze.
Una condizione caratterizzata da:
- umore triste
- ansia
- difficoltà di concentrazione
- irritabilità
- apatia
- fatica
- insonnia
- alterazione dell’appetito
Per prima cosa, aprendo una parentesi, vorrei sollecitare una riflessione: il fatto che riusciamo a “riappropriarci della nostra vita” solo quando mettiamo in stand-by la quotidianità, non può di per sé essere uno stimolo per chiederci se non sia il caso di apportare delle modifiche più sostanziali alle nostre abitudini e alla nostra vita in senso lato?
Ma tornando al discorso principale, cosa possiamo fare per contrastare questa condizione di malessere?
Come suggerito dalla domanda posta sopra, è fondamentale cercare di portare avanti uno stile di vita e un lavoro che viviamo con piacere e non come uno stress continuo. Coloro che hanno scelto il proprio lavoro e portano avanti un’attività per loro interessante e gratificante, raramente appariranno, infatti, depressi al rientro dalle vacanze. Va d’altronde considerato come, oggigiorno, non sempre è possibile scegliere il lavoro che facciamo e di come questo, a volte, possa essere solo la punta dell’iceberg. Anche chi è felice e soddisfatto del proprio lavoro può, infatti, incorrere in questi sintomi, visto che non sempre è possibile tollerare una vita caratterizzata da ritmi frenetici e spesso fagocitanti.
Pur non essendoci una soluzione adatta a tutti, ci sono però una serie di "buone pratiche" che possiamo tenere a mente per evitare che questo stato di malessere, che solitamente passa dopo qualche giorno, perduri per tempi prolungati o sia l’inizio di un malessere più profondo.
- Ricordare che è temporaneo. La prima cosa che possiamo fare è cercare di razionalizzare quanto sta accadendo. Se prima di partire la nostra vita e i nostri ritmi non ci sembravano così male, il malessere che proviamo, probabilmente, è il frutto di una condizione momentanea che passerà dopo poco tempo (la domanda posta sopra rimane comunque sempre valida).
- Tornare con qualche giorno di anticipo. Essere catapultati improvvisamente da uno stile di vita piacevole e rilassante ad uno frenetico e carico di responsabilità/stress può rendere difficoltoso l’adattamento alla quotidianità. Darsi almeno un paio di giorni può quindi essere utile.
- Adattare le abitudini del sonno. Come abbiamo osservato prima, spesso durante le ferie adottiamo dei ritmi di vita molto diversi. Facciamo tutto con lentezza, possiamo dedicare qualche ora in più al riposo notturno e magari anche a quello pomeridiano. Rientrando nella quotidianità spesso si rischia di abbandonare tutto questo. Fare uno sforzo per regolarizzare il sonno e garantirci almeno sette/otto ore di sonno è un buon antidoto allo stress.
- Focalizzare il lato positivo. Sappiamo tutti come la nostra percezione delle cose influenzi il modo in cui le viviamo. È raro che chiunque di noi riesca a portare avanti un lavoro caratterizzato solamente da lati negativi; forse in questa condizione di stress riusciamo a vedere solo quelli? Cercare di apprezzare i lati positivi che la nostra professione ci offre, come ad esempio la possibilità di mantenere rapporti con colleghi a cui siamo legati, può essere una cosa utile.
- Fuggire dalla sedentarietà. Se durante le vacanze diventiamo più attivi e stiamo bene, forse è utile pensare che quella condizione di minore sedentarietà possa essere necessaria per garantirci uno stato di benessere. Evitare di creare quel circolo vizioso fatto di lavoro-divano-letto-lavoro risulta fondamentale. Facciamo uno sforzo per alzarci dal divano e uscire, magari per fare sport, cosa che sicuramente migliorerà il nostro stato emotivo.
- Moderare il consumo di alcol e caffè. Non significa chiudere definitivamente a chiave alcol e caffè in un armadio ma ricordarci che un consumo eccessivo di alcol può aggravare i sintomi depressivi, così come le bevande eccitanti possono aumentare i sintomi ansiosi. Avere un consumo moderato può dunque essere utile.
- Pianificare il tempo libero. Come abbiamo osservato prima, spesso durante le vacanze ci diamo l’opportunità per riscoprire hobbies, passioni e interessi che poi magicamente spariscono non appena si rimette piede in casa. Sicuramente il tempo che possiamo dedicare a queste attività sarà minore durante la quotidianità, ma non per questo deve essere del tutto assente. Mantenere lo spirito estivo e cercare di dedicare parte del tempo libero a quei piaceri che di solito si associano alle vacanze, genera automaticamente uno stato di benessere.
- Prepara l'inizio delle nuove attività. Come il lunedì lo è della settimana, Settembre è il mese dei buoni propositi. Possiamo dunque approfittare delle batterie ricaricate durante le vacanze per riprendere gli hobbies che abbiamo lasciato indietro nel corso degli anni o iniziarne di nuovi, che magari abbiamo sempre rimandato.
- Se non riesci, cerca aiuto. Come dicevamo prima se i sintomi dovessero perdurare a lungo e non passare dopo qualche giorno, è utile contattare un professionista che ci possa aiutare a capire cosa quei sintomi possano significare. Ciò che va curata in questo caso non è la depressione post vacanze ma una sintomatologia che ha iniziato a manifestarsi con il ritorno alla quotidianità ma che, probabilmente, affonda le proprie radici in fattori più profondi.
Dr. Daniele Regini
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